RITORNO ALLE ORIGINI: L’IMPORTANZA DELL’AUTODIFESA PER IL JIU JITSU

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La nascita delle tecniche che hanno formato ciò che pratichiamo e studiamo nella nostra vita quotidiana sul tatami, è avvenuta in India ed è stata portata avanti da monaci buddisti che preoccupati dall’autodifesa e dal non poter usare le armi per i principi della loro religione, svilupparono un sistema di tecniche basato sull’equilibrio, sulle articolazioni del corpo e sulle leve, evitando l’uso della forza. Con l’espansione del buddismo, il Jiu Jitsu ha girato il Sud est asiatico, la Cina e poi è arrivato in Giappone, dove è stato perfezionato e reso popolare. Dal XIX° secolo, alcuni maestri emigrarono in altri continenti per insegnare la loro arte e sfidare i praticanti di altre arti marziali. Esai Maeda Koma (noto anche come Conte Koma), un famoso istruttore giapponese, arrivò in Brasile nel 1915 e si stabilì a Belém dove incontrò Gastão Gracie, che divenne un appassionato di Jiu Jitsu e portò suo figlio maggiore, Carlos, ad apprendere le tecniche dell’insegnante giapponese.Nel 1925, Carlos fondò la prima accademia Gracie, dove continuò a perfezionare l’arte ed a trasmettere le sue conoscenze ai suoi fratelli. Le innovazioni tecniche e l’estrema efficienza nei questa disciplina nello sconfiggere avversari, per lo più forti e pesanti, portarono notorietà alla famiglia, che continuò a migliorarsi e a diffondere il Jiu Jitsu producendo generazioni di grandi combattenti sparsi ormai per tutto il mondo.Oggi il Jiu Jitsu si è diffuso in tutto il mondo, raggiungendo proporzioni inimmaginabili, essendo praticato da migliaia di studenti.

RITORNO ALLE BASI.
Il motivo per cui ho accennato brevemente alla storia della nostra arte è per sollevare un tema che credo sia estremamente rilevante per il nostro sport in questo momento: l’importanza dell’autodifesa per il Jiu Jitsu. Il Jiu Jitsu è, per definizione, un’arte marziale. In altre parole, il suo obiettivo principale è consentire l’autodifesa in una situazione rischiosa, senza regole. Il termine oggi include diversi aspetti e le arti marziali sono utilizzate in diverse aree, in particolare gli sport, mirando al miglioramento fisico e mentale, tuttavia, è importante essere collegati alle nostre radici affinché la crescita sia sostenibile. Con l’espansione del Jiu Jitsu come sport e la grande attenzione data allo scenario competitivo, lo sviluppo e il miglioramento tecnico continuano a un ritmo accelerato e lo sport cresce in modo esponenziale, tuttavia, si nota che sempre più cinture nere si allenano e lavorano a livelli d’elite nello sport, senza avere nel proprio curriculum la formazione di autodifesa che è alla base di tutta la costruzione di ciò che si pratica, anche nelle competizioni.
“Il Jiu-Jitsu che ho creato era per dare ai più deboli la possibilità di affrontare i più pesanti e forti.Ed ha avuto così tanto successo che hanno deciso di fare Jiu-Jitsu competitivo “. – HÉLIO GRACIE

NON BISOGNA PARLARE DI “OLD SCHOOL” VS “NEW SCHOOL”

Quando viene sollevata questa discussione, è molto comune che, a causa della varietà di tecniche avanzate che vengono sviluppate e migliorate ogni giorno, venga messa in dubbio la necessità di insegnare il sistema di autodifesa. Ma è importante notare che questa non è una faida tra vecchia scuola e nuova scuola. L’importanza dell’autodifesa per il Jiu Jitsu va ben oltre una questione tecnica. Ovviamente, un atleta ad alte prestazioni con buone capacità tecniche sarà in grado di difendersi in una situazione aggressiva. Tuttavia, il nostro punto di vista su questo problema deve essere più ampio. Quando pensiamo fin dall’inizio alla traiettoria di uno studente, la metodologia di autodifesa è estremamente importante in modo che questo praticante possa essere introdotto alla complessità del Jiu Jitsu in modo strutturato e chiaro. Trasmettere a un principiante come può difendersi da un’aggressione ovvia e semplice come uno schiaffo, è molto più semplice e più illuminante che cercare di convincerlo a spazzare, per esempio. In questo modo, abbiamo iniziato a portare lo studente fuori dal processo istintivo portandolo nel processo tecnico e razionale. Dall’insegnamento dei concetti base dell’autodifesa in modo strutturato, l’immersione dello studente nell’intero universo che racchiude il Jiu Jitsu avverrà in modo più organico, sicuro ed efficiente. Il Jiu Jitsu diventa quindi più razionale e quel praticante che non era in piena forma fisica o si sentiva ancora insicuro riguardo alla pratica di un’arte marziale, potrà essere introdotto attraverso un processo che sarà facile da capire e progressivo che lo porterà alla crescita e allo sviluppo delle tecniche studiate nell’arte suave. Pertanto in relazione ai concetti “OLD SCHOOL” e “NEW SCHOOL”, reputo che non esiste alcuna differenza, il Jiu Jitsu è uno solo ed è sicuramente l’unione di entrambi in quanto per sapere effettuare una tecnica complessa devo prima conoscere le basi, quindi reputo che uno sia l’evoluzione dell’altro.  JIU JITSU PER TUTTI

Un abbraccio
 Sandro Spampinato

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